giovedì 29 dicembre 2011

Psicobufale



La rabbia non va tenuta dentro

Meglio andare su tutte le furie che rosicare e stare zitti. Altrimenti viene l’ulcera o si rischia l’infarto. Una scenata liberatoria è tutta salute. Giusto, no? Che dopo avere litigato furiosamente con il collega di scrivania o con il partner ci si senta meglio, può essere. Se non altro, ci si è tolti una soddisfazione. Ma che sfogare la rabbia sia salutare è una leggenda. Sigmund Freud, sostenitore del concetto di catarsi, era convinto che la rabbia repressa potesse accumularsi fino a causare i sintomi dell’isteria. E ancora oggi la tesi ha una solida popolarità. Nel libro si racconta che nella città spagnola di Castejon è di moda la «distruggiterapia» contro lo stress da ufficio: fracassare vecchi elettrodomestici servendosi di mazze. Gli studi degli ultimi 40 anni però suggeriscono altre conclusioni: incoraggiare l’espressione della rabbia infiamma ancora di più gli animi. Praticare sport aggressivi, per esempio, intensifica l’aggressività anziché incanalarla. E in test di laboratorio si è visto che i videogiochi violenti producono spesso lo stesso effetto. «Manifestare la rabbia» concludono gli autori del saggio «non solo non serve da valvola di sfogo, ma soffia sul fuoco della violenza».

L’ipnosi porta a galla ricordi rimossi
Lo si vede nei film, e comunque sembra plausibile: sotto ipnosi ricordiamo eventi rimossi. Aggirando il controllo del super Io (freudianamente parlando), liberiamo memorie perdute nel tempo. Addirittura, si dice, le primissime esperienze di vita. Nel primo dopoguerra la convinzione era così salda che molti medici ricorrevano all’ipnosi per portare alla luce, nei reduci, traumi dimenticati che causavano nevrosi. Ma così non è. Nonostante venga utilizzata, e con qualche successo, nel trattamento di fobie, ansia, dipendenze, dolore, nel campo della memoria contribuisce piuttosto a creare falsi ricordi, che sembrano però veri a chi si sottopone al trattamento. «L’ipnosi può portare a un maggior numero di errori di memoria rispetto al normale tentativo di ricordare» si legge nel libro I grandi miti della psicologia popolare. «Questo perché esagera la fiducia nei ricordi anche quando appare ingiustificata». Non a caso gli psicologi forensi riconoscono che l’ipnosi può distorcere la memoria, con conseguenze pericolose. Anche perché la rabbia in genere si placa da sola dopo un certo intervallo di tempo.

Usiamo il 10 per cento del cervello

Almeno una volta nella vita, probabilmente, lo abbiamo sentito dire da qualcuno: «Lo sai che usiamo solo il 10 per cento del nostro cervello?». Affermazione piacevole perché suggerisce l’idea che le nostre potenzialità siano inimmaginabili, se solo sapessimo come utilizzarle. Un mito diffuso persino fra gli studenti di psicologia. E tenacemente sfruttato dai numerosi programmi di training cerebrale.
Peccato che non sia vero. In effetti, non c’è ragione per cui il 90 per cento dei nostri neuroni siano degli scioperati. «Il cervello è stato modellato dalla selezione naturale e il tessuto cerebrale consuma oltre il 20 per cento dell’ossigeno che respiriamo» scrivono gli autori del saggio. «È poco plausibile che l’evoluzione abbia sprecato tante risorse per creare e mantenere un organo così sottoutilizzato. Difficile credere che un qualsiasi aumento di capacità di elaborazione non verrebbe colto al volo dagli apparati presenti nel cervello per incrementare le possibilità di successo nella continua lotta per la vita». Insomma, il cervello lo usiamo tutto. Magari male, ma questa è un’altra storia.

Mozart fa diventare più intelligenti

L’effetto Mozart indica l’aumento dell’intelligenza dopo l’ascolto di musica classica. Ad alimentare l’ipotesi fu, nel 1993, un celebre studio (su Nature) condotto su studenti: il gruppo di coloro che aveva prima ascoltato brani classici aveva poi mostrato prestazioni più brillanti in compiti di ragionamento spaziale: piegare e tagliare carta. Risultati non eccezionali, a dire il vero. Ma tanto bastò per diffondere l’idea che la musica dei grandi compositori fosse cibo per la mente. L’effetto Mozart esiste sul serio? Studi successivi, sempre su Nature, rilevarono effetti nulli o comunque ridotti (al massimo due punti del quoziente intellettivo) e di durata limitata (fino a un’ora). E dunque? «C’è una spiegazione alternativa per l’effetto Mozart» sostengono gli psicologi americani. «È probabile che qualunque cosa aumenti lo stato di attenzione e vigilanza porti a un miglioramento delle prestazioni in compiti impegnativi. Ma è poco probabile che produca effetti a lungo termine. E a questo fine potrebbe bastare anche una tazza di caffè».

Luna piena, più reati

Nel corso degli anni, il plenilunio è stato collegato a ricoveri psichiatrici, atti di violenza, incidenti stradali, morsi di cani, chiamate al pronto soccorso… Idea radicata anche nella cultura moderna: un sondaggio tra gli infermieri nei reparti di chirurgia di Pittsburgh (Pennsylvania) dice che quasi il 70 per cento pensa che la luna piena sia legata a un aumento dei ricoveri. E uno studio recente su studenti universitari canadesi indica che il 45 per cento di loro crede davvero nell’effetto lunare.
Se è vero che la Luna influisce sulle maree (è il ragionamento alla base di questa credenza), perché non dovrebbe agire anche sul cervello, visto che il corpo è composto per quattro quinti di acqua? Ma, come ha osservato l’astronomo George Abell, «una zanzara appoggiata sul nostro braccio esercita sul corpo una forza di gravità maggiore di quella esercitata dalla Luna».                                                                                                     ( I grandi miti della psicologia popolare,)

sabato 24 dicembre 2011

Adesso basta



Quando si è “nel vortice” dei malesseri  che si susseguono, si pensa e ci si tortura in cerca  di una via d’uscita, per uscirne,  ma si finisce in molti casi per attivare un susseguirsi di emozioni distruttive , contraddistinte  da un profondo senso di  frustrazione  e impotenza. Ecco che sorge necessaria  un azione simbolica di rottura dell’automatismo,  una svolta.  Ad esempio  un’azione insolita;  dormire dall’altro lato del letto , cambiare taglio di capelli, colore. Insomma stravolgere le abitudini. Assolutamente vietato è continuare a esprimere emozioni negative .

mercoledì 21 dicembre 2011

Auguri di cuore e buone festività a tutti


Auguri di cuore e buone festività a tutti, possiate festeggiare il Natale sulla base dei valori che per voi contano, quelli che scaldano il cuore, che vi danno gioia, che non hanno prezzo…


Natale è vicino! Come lo vivremo quest'anno? Con quale spirito? Con quali sentimenti?
Nel suo significato spirituale, il Natale celebra la nascita della Luce, Luce che è conoscenza, affermazione dei valori dell'Anima e dei rapporti umani.
In tutte le epoche il Natale è stato considerato e osservato come tempo di nuovi inizi, di migliori contatti umani e più felici rapporti tra le famiglie e le comunità. Tuttavia, quel semplice Natale che sarebbe piaciuto al “cuore del Cristo”, è degenerato in un turbine di spese e d’acquisti, contaminato dal materialismo del “vecchio mondo” che oggi va abbandonato.  Per  fare posto ad un nuovo approccio esistenziale  basato sul rispetto della vita e sulla liberazione dalla materia, sulla costruzione dei retti rapporti, sulla condivisione e la buona volontà. Celebriamo il Natale, dunque, con l'intento di celebrare la nascita di questi valori, affinché possano concretizzarsi in Terra!


giovedì 15 dicembre 2011

Istruzioni per un perfetto ricatto emotivo


Tutte le volte che la  partner ha un minimo interesse per qualcosa o qualcuno oltre che a te o a ciò che ti riguarda , mostratene dispiaciuto e offeso. Una delle frasi chiave che deve assolutamente interiorizzare è: "Tu non tieni a me come io tengo a te". Bisogna ripeterla continuamente. Col tempo la sottometterai completamente e lei sarà disposta a fare di tutto solo al sentirti dire : Se tu mi amassi veramente lo faresti".

Non solo corpo


Non ci tieni a sapere se sei solo un corpo o qualcos'altro, o magari niente del tutto? Non vedi che i tuoi problemi sono tutti del corpo - cibo, vestiario, casa, famiglia, amicizie, posizione, fama, sicurezza, sopravvivenza - e che diventano subito irrilevanti appena ti rendi conto che non puoi essere solo il corpo ? 
(N.MAHARAJ)

sabato 10 dicembre 2011

Innocenza e peccato


L’innocenza è la capacità di osservare le cose vedendole semplicemente come sono,senza attribuire loro significati reconditi, senza farsi inficiare dai propri stereotipi, senza alterarle con la propria immaginazione e senza piegarle per adattarle ai propri desideri

In uno stupendo film italiano diretto da Federico Fellini, (8 e mezzo),
c’è una scena in cui un prete va a fare un'escursione,
con un gruppo di ragazzini tra gli otto e i dieci anni.
Sono sulla spiaggia e vanno avanti,
mentre il prete si trova in retroguardia  con intorno tre o quattro ragazzi.
Quelli davanti s'imbattono in una donna anziana che è una puttana, e le dicono:
«Ciao» e lei: «Ciao».
I ragazzi le chiedono: «Chi sei?».
Lei risponde: «Sono una prostituta».
Loro non sanno cosa significhi, ma fingono di saperlo.
Uno dei ragazzi, che sembra un po' più esperto degli altri, dice:
«Una prostituta è una che fa certe cose se la paghi».
Gli chiedono: «Farebbe quelle cose, se noi la paghiamo?».
«Perché no?» fu la risposta.
Così , fanno una colletta e le danno i soldi, dicendo:
«Adesso che ti abbiamo dato i soldi, ci fai quelle certe cose?».
Lei risponde: «Certo, ragazzi, cosa volete che faccia?».
L'unica cosa che viene in mente ai ragazzi è farla spogliare.
Così, lei si spoglia.
Loro la guardano: non hanno mai visto una donna nuda prima di allora.
I ragazzi non sanno cos'altro farle fare, e così le dicono: «Potresti ballare?».
E lei: «Certo».
Tutti si mettono in cerchio, cantando e battendo le mani; la puttana muove il didietro e i ragazzi si divertono un mondo.
Il prete vede tutto: corre sulla spiaggia e si mette a urlare contro la donna.
La fa rivestire,
e la voce narrante dice:
«In quell'attimo, i ragazzi persero l'innocenza; fino a quel momento, erano puri, splendidi»

giovedì 8 dicembre 2011

Accettarsi



Senza timore di smentita, dico che la maggior parte dei problemi umani, ha radici in un cattivo rapporto con il proprio corpo!
Sin da quando siamo nati ci hanno insegnato che apparire è più importante che essere. E a questo dogma terribile abbiamo sacrificato il nostro corpo, incaricandolo di rappresentare quello che propriamente non siamo, o addirittura abbiamo evitato di sapere. 

mercoledì 7 dicembre 2011

Satori e libertà


IO SONO
L’inizio della libertà è la realizzazione che tu non sei «colui che pensa».                                                                                       Il momento in cui cominci ad osservare colui che pensa, si attiva un livello di coscienza più alto. Incominci a renderti conto che esiste un vasto regno di una intelligenza al di là del pensiero e che il pensiero è solamente un minuscolo aspetto di quell’intelligenza. Ti rendi anche conto che tutte le cose che hanno veramente importanza - bellezza, amore, creatività, gioia, pace interiore – nascono al di là della mente.
Incominci a risvegliarti.
                                                                                                                                         (Eckhart Tolle)

Gentilezza



La gentilezza è un valore sommesso e discreto, declinabile in varie maniere: la gentilezza, quella capacità di ascoltare e accogliere le fragilità altrui.

domenica 4 dicembre 2011

Eros e divino



È per mezzo del sesso, che si manifesta la nostra anima più genuina, perché l'energia divina dell'eros sconvolge tutte le limitazioni razionali che tengono prigioniera la nostra natura profonda. Allora non occorre fare altro che seguire il desiderio che sorge dentro e lasciarci trasportare soltanto dal piacere. Sta giungendo a noi per consentirci di risorgere, per far germogliare il seme divino che è in noi.  (Tantra)

giovedì 1 dicembre 2011

Per i tuoi regali di Natale!

E' un libricino di sole 44 pagine, ma ha il potere di cambiare chi lo legge !
DALL'ULTIMA DI COPERTINA:"Parafrasando un detto zen: se dico che questo libro é un libro ne offendo l’essenza, ma se dico che questo libro non é un libro, non dico il vero".
Seconda ristampa, con due nuovi brani inediti

ACQUISTALO ON LINE!