venerdì 10 dicembre 2010

Che cos'è l'ascolto empatico.


“Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu inizi a darmi il tuo parere, non fai ciò che ti ho chiesto.
Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu inizi a spiegarmi perchè non dovrei provare ciò che provo, calpesti la mia sensibilità.

Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu pensi di doverti adoperare per risolvere il mio problema, mi hai frainteso per quanto strano possa sembrarti.

Ascolta! Chiedo soltanto di essere ascoltato. Non parlarmi, non agire…ascoltami soltanto.

I consigli? Roba scadente. Con pochi soldi potrai trovarli su qualsiasi rotocalco.

Io posso farcela da solo. Non sono indifeso. Avvilito si, forse anche esitante, ma non sono privo di risorse.
Quando fai per me ciò ch’io potrei fare da me, aggravi i miei timori e il mio senso di inadeguatezza.
Ma quando semplicemente accetti che io provo ciò che provo, per quanto assurdo possa sembrarti, allora posso smettere di convincere te e adoperarmi per capire cosa cova sotto questo mio sentimento irrazionale.
E quando finalmente colgo l’invisibile anche le risposte si palesano e non mi servono consigli.
I sentimenti irrazionali acquistano significato quando si comprende ciò che nascondono.
Forse è per questo che la mia preghiera funziona a volte, con alcuni…perchè Dio è muto e non dà consigli.

Non corregge. Lui (o Lei) ascolta soltanto e ti lascia fare il tuo lavoro per arrivare a comprendere da solo.
Dunque, ti prego, ascolta e senti ciò che dico e se anche tu vuoi parlarmi, lasciami finire.

Aspetta, tra un attimo sarà il tuo turno e allora sarò io ad ascoltarti”.

(Aut. ignoto)

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